di Mattia Santarelli
Il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) è lo strumento che consente di misurare secondo le dimensioni dell'equità, dell'efficacia e della appropriatezza, che tutti i cittadini italiani ricevano le cure e le prestazioni rientranti nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) di cui al DPCM 12 gennaio 1917.
Tale sistema rappresenta una svolta significativa nelle metodologie di monitoraggio dei LEA, e aggiorna il Sistema di Garanzia introdotto nel 2000. In particolare, si evidenziano alcuni aspetti che rendono il Nuovo Sistema di Garanzia innovativo e rilevante:
-le finalità del sistema: trattasi di un sistema descrittivo, di valutazione, di monitoraggio e di verifica dell'attività sanitaria erogata in tutte le Regioni
-le modalità d'integrazione con il sistema di verifica degli adempimenti cui sono tenute le regioni per accedere alla quota integrativa prevista dall'art.2, comma 68, della Legge n. 191/2009, ai sensi dell'art.15, comma 24, del D.L. n.95/2012 (convertito, con modificazioni, in Legge n.135/2012)
-lo schema concettuale alla base degli indicatori: l'articolazione del sistema di indicatori, che associa a ciascun LEA gli attributi rilevanti dei processi di erogazione delle prestazioni, quali efficienza e appropriatezza organizzativa, efficacia e appropriatezza clinica, sicurezza delle cure.
Gli indicatori individuati con questo nuovo sistema sono 88 (divisi in 22 detti CORE e da 66 detti NO CORE, di cui fanno parte i pdta). Tra questi, il primo gruppo di indicatori è stato individuato (DM 12 marzo 2019, art.5, comma 2) per valutare sinteticamente l'erogazione dei LEA attraverso:
-il confronto delle misure degli indicatori con delle misure di riferimento, tenuto conto dell'andamento temporale;
-un punteggio per indicatore, secondo una scala definita di valori;
-un risultato globale regionale che indica entro quale soglia deve ritenersi garantita l'erogazione dei LEA;
-un risultato globale nazionale, che permette di monitorare il Paese nel tempo e di confrontarlo con altre realtà a livello internazionale.
Per ciascun indicatore è definita una funzione di valorizzazione che, dato il valore dell'indicatore, calcoli un punteggio su scala da 0 a 100, con il punteggio 60 corrispondente al valore soglia dell'indicatore. all'interno di ciascun LEA è individuabile l'indicatore o gli indicatori che producono eventuali criticità, l'andamento nel tempo e, se significativa, la rilevanza a livello territoriale. Al contrario della vecchia griglia LEA, la nuova metodologia non sintetivva in un unico punteggio la valutazione dei tre livelli, ma misura in maniera indipendente la garanzia di ciascuno di essi.
LE PROPOSTE DI FREE
-Inserire tra gli indicatori di valutazione uno che ne indichi quantitativamente lo stato annuale dell'erogazione del servizio sul territorio (inteso sia come aborto farmacologico che chirurgico) sulla scia del modello dettato dallo già esistente "indicatore H18C", definito nell' "Estratto del Manuale Operativo per la valutazione dei Percorsi Diagnostico-Terapeutico Assistenziali del Ministero della Salute - 23 luglio 2018" come "numero di tagli cesarei primari per 100 parti, in strutture che effettuano almeno 1.000 parti all'anno".
Il nuovo indicatore, attraverso il calcolo del dato percentuale degli "aborti richiesti/aborti effettuati", avrebbe l'utilità di rendere immediatamente manifesto (oltre che indirettamente vincolante ai fini del rispetto dei LEA) il grado di accessibilità del servizio per ogni struttura/distretto/regione, così da rendere più agevole l'individuazione da parte delle pazienti della struttura erogante ad esse più prossima. In una prima fase, per permettere il graduale adattamento del sistema sanitario al nuovo parametro richiesto, l'indicatore potrebbe essere inserito tra i cosiddetti indicatori "NO CORE" con l'intento di estendere, NEL PIÙ BREVE TEMPO POSSIBILE, la caratteristica di "CORE" a tutti gli indicatori previsti. Tale scelta non precluderebbe, in ogni modo, l'immediata pubblicazione del dato percentuale, così che l'indicatore possa svolgere, da subito, la sua funzione informativa nei confronti degli utenti.
-Inserire IMMEDIATAMENTE l'indicatore qualitativo "E001" nell'elenco degli indicatori vincolanti "CORE", così da avere anche il fattore della QUALITÀ del servizio erogato tra quelli necessari al raggiungimento del punteggio minimo richiesto.
Valutare come poter estendere il calcolo di tale indicatore non soloalla "Percentuale di popolazione che dichiara di aver rinunciato ad una prestazione sanitaria, ovvero ad una visita medica specialistica (esclusa visita odontoiatrica) o ad accertamenti specialistici negli ultimi 12 mesi, per motivi economici o legati all'offerta (tempi d'attesa o difficoltà a raggiungere la struttura), magari prendendo in considerazione il feedback negativo fornito dai soggetti che hanno ugualmente ricevuto la prestazione sanitaria richiesta (quindi non vi sia stata rinuncia), ma in termini e condizioni non equi e/o con forti disagi.
A tale proposito, anche a scopo di pubblicità informativa, valutare l'inserimento di un "questionario di gradimento del servizio ricevuto" per i pazienti che ricevano servizi essenziali. Tale questionario, dovrebbe essere reso pubblico in modo tale da permettere all'utente di avere una valutazione immediata e trasparente dell'ente/distretto/regione erogatore e, in un secondo momento, potrebbe integrare la voce "FONTE" del sopraindicato indicatore E001, nella quale attualmente risulta la sola "Indagine Istat su Aspetti della vita quotidiana".
Il tempestivo riconoscimento della vincolatività di ALMENO un indicatore "qualitativo" nella valutazione delle prestazioni sanitarie risulta, oltre che direttamente rispondente il rispetto dei principi fondamentali di equità e dignità della persona umana, strettamente coerente con il crescente ruolo che la QUALITÀ della vita e dei servizi hanno assunto in seguito al periodo pandemico. Le condizioni di erogazione di un servizio, così come la qualità della vita e la centralità deòòa salute fisica e mentale sono oggi finalmente "indicatori fondamentali" per un sistema di welfare. A questo proposito, il riconoscimento urgente della vincolatività del lato QUALITATIVO risulta necessario non solo per il percorso di riconoscimento del diritto ad un aborto sano e sicuro, ma soprattutto per assicurare una equa e completa erogazione dei servizi sanitari ed assistenziali, obiettivo questo, che il presente documento si prefissa primariamente.
Aumentare e rafforzare i criteri di valutazione dei LEA, è la strada per offrire un diritto all'aborto sicuro ed equo, ovunque.
FREE è libertà. Libertà di scegliere.
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