top of page

"Sapere รจ potere": la biblioteca reale di Buda

  • Writer: Koinรจ Journal
    Koinรจ Journal
  • May 5
  • 10 min read

di Cosimo Bettoni.


Reddere Pannoniam alteram Italiam

Nel corso dei suoi trentadue anni al potere, il re dโ€™Ungheria Mattia Corvino (1458-1490)ย seppe affermarsi come uno dei piรน grandi sovrani del continente europeo. Conquistatore e uomo di lettere, il suo regno rappresentรฒ per lโ€™Ungheria una vera e propria etร  dellโ€™oro, mai vissuta in precedenza e mai replicata in seguito.

Non รจ semplice offrire un ritratto completo di questo personaggio, e ciรฒ in primo luogo a causa dello svariato numero di poeti, scienziati, artisti e storiografi che ne diedero un ritratto straordinariamente idealizzato.


A contribuire in maniera decisiva alla creazione della sua leggenda fu la costruzione della Biblioteca reale di Buda, meglio nota come Bibliotheca Corvinaย (oย Corviniana), divenuta il simbolo stesso dellโ€™epoca umanistica in Ungheria.

Nel corso di questo piccolo excursus, cercheremo di illustrare come la popolaritร  del re ungherese abbia goduto proprio dellโ€™aver legato la propria immagine personale al prestigio della Corviniana. Allโ€™interno di questa confluirono volumi di straordinaria fattura materiale e grafica, che non vanno, perรฒ, valutati solamente dal punto di vista estetico, ma anche per il fatto che essi, tutti assieme, costituivano una sorta di memoria dellโ€™antichitร  greco-latina.


I manoscritti, quasi tutti splendidamente rilegati e decorati, provenivano dalle officine dei copisti di Buda, spesso finanziate direttamente dalla corona, ma anche da Firenze, principale fonte di approvvigionamento per il Corvino di testi latini e, come si avrร  modo di vedere, anche di testi in lingua greca.


La portata epocale dellโ€™epoca di Mattia Corvino puรฒ essere riassunta nella frase utilizzata da Antonio Bonfini (1427-1502), uno dei tanti umanisti italiani attivi presso la corte ungherese in questi anni. Bonfini nelle sue Rerum Hungaricarum Decadesย scrive diย  come Mattia si sforzasse di fare dellโ€™Ungheria unโ€™altra Italia (Pannoniam alteram Italian reddere conabatur). Uno sforzo pienamente ripagato, e che permise a Mattia di essere riconosciuto comeย  concorrenteย  dei piรน importanti mecenati della penisola italiana e come uno dei principali promotori culturali dellโ€™intero continente europeo.


Per comprendere quanto apicale fosse il nome di Mattia allโ€™interno del mercato librario alla fine del Quattrocento รจ bene recuperare il commento di Lorenzo il Magnifico, che, allโ€™indomani della morte del sovrano ungherese nel 1490, commentรฒ ironicamente affermando: Il re dโ€™Ungheria รจ morto, ci sarร  abbondanza di copistiย (Milano, 2002: 68).


Miniatura raffigurante Mattia Corvino


Ex media Graecia et Italia

Giร  pochi decenni dopo la sua scomparsa, storie sul mirabolante patrimonio della Corviniana iniziarono a diffondersi nella cultura europea. Questa era stata dโ€™altronde giร  oggetto del sistematico saccheggio compiuto da svariati umanisti transalpini, nei confronti dei quali i sovrani jagellonici Ladislao II (1490-1516) e Luigi II (1516-1526) si erano dimostrati sin troppo generosi (C. Csapodi e K. Csapodinรฉ-Gardonyi, 1981: 30).


La dissoluzione vera e propria della Biblioteca di Buda iniziรฒ, perรฒ, solo in seguito al sacco ottomano di Buda del settembre 1526. Lโ€™evento ebbe unโ€™eco gigantesca in tutta Europa, suscitando orrore e indignazione a causa dellโ€™enorme quantitร  di volumi e altri tesori che il sultanoย Solimano II il Magnifico (1520-1566)ย portรฒ con sรฉ a Costantinopoli.


Nonostante la dispersione del materiale librario, รจ stato possibile ricostruire โ€“ sebbene non fisicamente โ€“ la grandezza del tesoro corviniano facendo riferimento a una serie di caratteristiche tipiche presenti nei volumi: le tipiche legature โ€“ in seta velluto o cuoio โ€“, lโ€™iniziale pagina decorativa recante il ritratto del re o il suo stemma (Rozsondai, 2002: 249-260).


Questo discorso vale, perรฒ, solo per una parte del patrimonio corviniano, ossia quello costituito dai manoscritti latini, relativamente semplici da identificare proprioย  grazie alla presenza di quelle particolaritร  alle quali si accennava pocโ€™anzi.



Plut. 14 Cod. 6, oggi presso la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze.


Diverso รจ il discorso da fare per le corvine greche, ossia i manoscritti greci presenti allโ€™interno della Corviniana. Lโ€™esistenza delle corvine greche รจ testimoniata giร  dal poeta fiorentino Naldo Naldi (1439-1513), autore di unโ€™Epistola de laudibus Augustae Bibliothecaeย (1490) in cui si offre una descrizione precisa della Biblioteca del re Mattia. Il secondo dei quattro libri in cui รจ organizzata lโ€™Epistolaย si sofferma esclusivamente agli autori greci presenti nel catalogo corviniano, che comprendeva, tra gli altri: Omero, Pindaro, Diodoro Siculo, Teocrito, Alceo, Saffo, Tucidide, Erodiano (Naldi, 1737: 595-642).


Al di lร  perรฒ di questo elenco, le informazioni fornite dal poeta fiorentino sulla provenienza di questi libri sono pressochรฉ nulle, visto che non si fa alcuna menzione al luogo dal quale il re potesse rifornirsi di volumi. Si deve inoltre ridimensionare l'utilitร  di Naldo come fonte, poichรฉ la sua descrizione della Biblioteca Corviniana non fu frutto di una visita personale. Egli, infatti, non si recรฒ mai a Buda di persona, ma scrisse questo elogio su commissione dellโ€™umanista parmense Taddeo Ugoleto (c. metร  del XV secolo-1513), bibliotecario ufficiale di Mattia Corvino. Come ha poi giustamente osservato Christian Gastgeber, lโ€™intera costruzione del testo dellโ€™Epistolaย sembra dipendere molto dal modello offerto dalla Politia letterariaย (1540, data della prima edizione a stampa) di Angelo Camillo Decembrio (1415-1467 c.).


Essendo Naldo lโ€™unica fonte contemporanea al regno di Mattia, si deve necessariamente tenere conto di quanto viene riferito da visitatori successivi, i quali testimoniano tutti dellโ€™esistenza di un corposo patrimonio greco.


Il corvo, simbolo del potere regale di Mattia.


I resoconti piรน importanti vengono forniti da tre umanisti transalpini: Johann Alexander Brassicanus (c.1500-1539), Nicolaus Olahus (1493-1568)ย e Martinus Brennerus (1516-1598).

A quanto affermato da Brennerus โ€“ autore della relazione piรน tarda, risalente al 1530 โ€“ si rifanno anche gli altri due quando affermano che era la Grecia ottomana il luogo deputato da Mattia e dai suoi agenti allโ€™acquisto di manoscritti greci. Utilizzano tutti la stessa espressione, ex media Graecia, per riferirsi allโ€™acquisto dei volumi direttamente dal mondo greco-ottomano.

Tale affermazione, apparentemente innocua, dimostra in realtร  quanto questi umanisti siano stati esposti a un certo tipo di retorica promossa al suo tempo da Mattia: quella del sovrano come โ€˜โ€™liberatoreโ€™โ€™ della cultura greca dalla prigionia ottomana (Gastgeber, 2014: 52). Questa retorica โ€“ alla cui costruzione si dedicherร  spazio nel paragrafo successivo โ€“ convinse molti intellettuali europei a ritenere il confine ugro-ottomano al tempo di Mattia Corvino piรน poroso di quanto fosse in realtร ย  (Razso, 1986: 3-50). Solo nel corso della successiva epoca jagellonica questo confine sarebbe divenuto per motivi diplomatici piรน fumoso che in passato. Non si puรฒ escludere pertanto che dei manoscritti greci siano giunti a Buda, e quindi confluiti nella Corviniana, in unโ€™epoca successiva alla morte di Mattia, magari sotto forma di dono nel corso di una delle molte trattative diplomatiche tra ungheresi e ottomani avvenute nei primi due decenni del Cinquecento (Fodor e Dรกvid, 1994: 9-45).


Una possibile via dโ€™uscita da questo vicolo cieco รจ paradossalmenteย  offerta proprio da uno di questi umanisti transalpini, ossia Martinus Brennerus, il quale, oltre a segnalare lโ€™acquisto di volumi dalla Grecia, riporta che anche lโ€™Italia rappresentava per il sovrano ungherese un mercato importante per lโ€™acquisto di opere greche.


La testimonianza offerta da Brennerus trova un riscontro effettivo nellโ€™attivitร  di alcuni rappresentanti di Mattia in Italia, luogo in cui era facile reperire volumi in greco sin dal tempo del Concilio ecumenico di Firenze-Ferrara, al quale aveva preso parte una nutrita delegazione bizantina che aveva portato con sรฉ un corposo numero di manoscritti come dono per lโ€™Occidente (Geneakoplos, 1988: 350-381).


Tra gli agenti ungheresi particolarmente attivi vi furono il vescovo Jรกnos Vitรฉz (1408-1472)ย e suo nipote, il poeta Giano Pannonio (1434-1472). รˆ soprattutto su questโ€™ultimo che possediamo le notizie piรน attendibili, che ci vengono fornite dal celebre libraio fiorentino Vespasiano da Bisticci (1491-1498), il quale riporta che Pannonio:

ย 

[VI] Volendo fare una degna libraria, comprรฒ a Roma tutti i libri che poteva avere, cosรฌ greci come latini, dโ€™ogni facultร . Venuto in Firenze, fece il simile di comprare tutti i libri greci e latini che poteva avere, non guardando nรฉ a prezzo nรฉ a nulla; chโ€™era liberalissimo. Nella partita lasciรฒ parecchie centinaia di fiorini, per fare libri latini e greci che gli mancavano... Ordinรฒ a Firenze quello che voleva che si facesse, e partissi, e andรฒ alla via di Ferrara, e tutti i libri che trovรฒ, comperรฒ. Il simile fece a Vinegia...ordinรฒ una degnissima libraria in greco e in latino, pel suo vescovado, in ogni facultร , cosรฌ in teologia come in filosofia e in iure civile e canonico (Bisticci, 1859: 226-227).

ย 

Le biblioteche private di Jรกnos Vitรฉz e di Giano Pannonio, caduti in disgrazia in quanto individuati come membri di una congiura ordita contro Mattia Corvino, vennero successivamente espropriate dal sovrano, confluendo cosรฌ nel patrimonio della Biblioteca Corviniana, e costituendo la base del fondo greco di essa, allargatosi ulteriormente al tempo in cui Taddeo Ugoleto fu bibliotecario (Csapodi, 1973).


Se esiste, dunque, un modo di guardare allo sviluppo del patrimonio corviniano greco attraverso le fonti a nostra disposizione, non puรฒ che essere quello appena presentato. Le uniche due eccezioni sono costituite dal codiceย Supplementum graec. 4ย della Biblioteca Nazionale Austriaca e dal Rep. I della Biblioteca Universitaria di Lipsia, contenente il De cerimoniisย dellโ€™imperatore bizantino Costantino VII Porfirogenito (911-959). Solamente questi due volumi, infatti, recano alcuni degli elementi caratteristici delle corvine latine


La Biblioteca Corviniana come strumento di legittimazione del potere

La storia della Corviniana di Buda, al pari di quella di altre grandi biblioteche come quella di Alessandria, รจ difficile da analizzare senza notare i profondi significati politici che lโ€™istituzione assunse nel corso del regno di Mattia Corvino, il cui merito fu quello di aver trasformato lo strumento culturale in uno straordinario mezzo di affermazione del proprio potere monarchico. Il suo intento di costruire un grande potere allโ€™interno dellโ€™Europa centrale passava in primo luogo dalla necessitร  di presentare come legittima la propria autoritร  ai sudditi, in particolare alla grande nobiltร  ungherese. Questo progetto, per il quale vale la pena richiamarsi al concetto di Stato come opera dโ€™arte (Burckhardt, 1955), dimostra che per il sovrano ungherese non erano le grandi monarchie europee i modelli di riferimento, bensรฌ le signorie della penisola italiana.


Mattia e i suoi panegiristi avevano operato magistralmente nel loro tentativo di presentare il sovrano ungherese al pari dei grandi mecenati rinascimentali italiani, coi quali ovviamente il re sentiva di poter competere anche in ambito culturale. Da questo punto di vista, appare chiaro che la costruzione della sua grande biblioteca di Buda non fu solo una parte, ma il vero e proprio fiore all'occhiello di un piรน ampio progetto politico-culturale.


Anche la realizzazione di un fondo di manoscritti greci si rivela un elemento cruciale di questo complesso disegno che mirava a ritrarre Mattia come principale interprete della nuova stagione culturale e politica inaugurata dallโ€™Umanesimo, nella quale il recupero del patrimonio greco era un aspetto fondamentale (Nรฉmeth, 2017: 91).


Dietro il tentativo di presentarsi agli occhi del mondo come il perfetto sovrano umanista, Mattia Corvino nascondeva il desiderio di conferire legittimitร  alla propria casata attraverso quel diritto che emana dalla virtus, dalla aretรฉ plutarchea, su cui si poggia il nuovo Principe, da Venezia a Firenze, da Napoli alla Milano sforzescaย (Tristano, 2009: 224).


Gli eventi immediatamente successivi alla morte di Mattia nel 1490 forniscono unโ€™ulteriore dimostrazione di quanto appena detto riguardo al valore politico-simbolico del patrimonio corviniano. Quando, infatti, il figlio illegittimo del re defunto, Giovanni Corvino (1473-1504), venne spodestato dalla nobiltร  ungherese, egli decise di impossessarsi dei volumi della Biblioteca paterna. Il fatto poi che la restituzione di questa, dopo la resa di Giovanni, venne inserita tra i punti del trattato che sancรฌ la tregua chiarisce ulteriormente come essa fosse divenuta uno dei simboli del potere reale.


Cosรฌ tanto prestigio era emanato dal mito della Corviniana, che persino a diversi secoli di distanza dalla sua fine, lโ€™obiettivo di ricomporre il patrimonio dellaย Bibliotheca Augustaย di Mattia Corvino veniva continuamente ribadito dai sovrani asburgici e transilvani come mezzo per affermare il proprio ruolo egemonico nella lotta contro lโ€™Impero ottomano e la funzione di guide culturali nellโ€™area dellโ€™Europa centrale (Mikรณ, 2002: 29).


Il Codex Lat. 417, contenete le Heroica di Filostrato.






Bibliografia

-Antonii Bonifinii Civis Asculani Rerum Ungaricarum Decades IV. Cum Dimidia seu Libri XLV. Gesta Hunnorum, & Ungarorum...Posonii, Typis Royerianis, Sumptibus Joannis Michaelis Kochberger, Bibliopolae penes Cameram Regiam, 1744.

ย - Burckhardt Jacob, La civiltร  del Rinascimento in Italia, Einaudi, Torino, 1955.

ย - Conrad Gessner, Bibliotheca Universalis, sive Catalogus omnium scriptorum locupletissimus, in tribus liguis, Latina, Graeca, & Hebraica...authore Conrado Gessnero....Tiguri apud Christophorum Froschoerum, 1545.

ย - Csapodi Csaba, La biblioteca di Beatrice dโ€™Aragona moglie di Mattia Corvino, in M. Horรกnyi e T. Klaniczay (a cura di), Italia ed Ungheria. Dieci secoli di rapporti letterari, Akadรฉmiai Kiadรณ, Budapest, 1967, pp. 113-133.

ย - Csabodi Csaba, The Corvinian Library. History and Stock, Akadรฉmiai Kiadรณ, Budapest, 1973.

ย - Csapodi Csaba, Les livres de Janus Pannonius et sa bibliothรจque a Pรฉcs, in ยซScriptoriumยป 28/1, 1974, p. 32.

ย - Csapodi Csaba e Csapodinรฉ-Gardonyi Klara, Bibliotheca Corviniana: The Library of King Matthias Corvinus of Hungary, Corvina Kiado-Magyar Helikon, Budapest, 1981.

ย - Csapodinรฉ-Gardonyi Klara, Die Bibliothek des Johannes Vitรฉz, Akadรฉmiai Kiadรณ, Budapest, 1984.

ย - Fodor Pal e Dรกvid Gรฉza, Hungarian-Ottoman Peace Negotiations in 1512-1514, in Iidem, Hungarian-Ottoman Military and Diplomatic Relations in the Age of Sรผleyman the Magnificent, Lorand Eรถtvรถs University, Budapest, 1994, pp. 9-45.

ย - Foldesi Ferenc, From Buda to Vienna, in O. Karsay (a cura di), Uralkรณk รฉs corvinรกk: Az Orszรกgos Szรฉchรฉnyi Kรถnyvtรกr jubileumi kiรกllรญtรกsa alapรญtรกsรกnak 200. ร‰vfordulรณjรกn: 2002, mรกjus 16โ€“augusztus 20, Orszรกgos Szรฉchรฉnyi Kรถnyvtรกr, Budapest, 2002, pp. 97-102.

ย - Gabor Kiss Farkas, Origin Narratives: Pier Paolo Vergerio and the Beginnings of Hungarian Humanism, in ยซThe Hungarian Historical Reviewยป 8/3, Early Humanism in Hungary and in Central Europe, 2019, pp. 471-496.

ย - Gabor Kiss Farkas, Renaissance Humanism in the Age of the Jagiellonian Kings in Hungary (1490-1526), in ยซHungarian Studiesยป 36, 2022, pp. 3-21.

ย - Gastgeber Christian, Mitsiou Ekaterini, Pop Ioan-Aurel, Popoviฤ‡ Mihailo, Preiser- Kapeller Johannes, Simon Alexandru (a cura di), Matthias Corvinus und seine Zeit, Verlag der ร–sterreichischen Akademie der Wissenschaften, Wien, 2011.

ย - Gastgeber Christian, Miscellanea Codicum Graecorum Vindobonensium II, Verlag der ร–sterreichischen Akademie der Wissenschaften, Wien, 2014.

ย - Geneakoplos Deno John, Italian Humanism and the Byzantine ร‰migrรฉ Scholars, in A. Rabil Jr. (a cura di), Renaissence Humanism V. I. Foundations, Forms, and Legacy, University of Pennsylvania Press, Philadelphia, 1988, pp. 350-381.

ย - Lippi Brandolini de Humanae Vitae Conditione, & toleranda Corporis Aegritudine: ad Matthiam Corvinum Hungariae & Bohemiae Regem, & Betraricem Reginam, Dialogus, cum Praefatione ad Reverendissimum Dominum Nicolaum de Gerend Episcopum Transylvanum, Basileae, 1541.

ย - Maillard Jean-Franรงois, Monok Istvรกn, Nebbiai Donatella (a cura di), Matthias Corvin, les bibliothรจques principiรจres et la genรจse de lโ€™ร‰tat moderne, Orszรกgos Szรฉchรฉnyi Kรถnyvtรกr, Budapest, 2009.

ย - Nรฉmeth Andras, Byzantine and Humanist Greek Manuscripts in Buda before 1526. The Limits of Studying the Greek Corvinas, in I. Draskรณczy, I. Horvรกth, F. G. Kiss, E. Maros e V. Voigt, Matthias Rex 1458-1490. Hungary at the Dawn of the Renaissance, ELTE BTK Rรฉgi Magyar Irodalom Tanszรฉk, 2013, pagine non numerate.

ย - Nรฉmeth Andras, Il copista Giovanni Scutariota e la fortuna dei manoscritti greci di Giano Pannonio e Mattia Corvino, in E. Zsupรกn, A Home of Arts and Muses: The Library of King Matthias Corvinus, National Szรฉchรฉnyi Library, Budapest, 2017, pp. 89-111.

ย - Nicolaus Olahus, Hungaria-Athilaย (Biblothecam Scriptorum Medii Recentisque Aevorum, Saecolum XVI), ediderunt Colomannus Eperjessy et Ladislaus Juhรกsz, K. M. Egyetemi Nyomda, Budapest, 1938

- Rady Martyn, Rethinking Jagiello Hungary, in ยซCentral Europeยป 3,1, 2005, pp. 3-18.

ย - Rรกzsรณ Gyula, Die Tรผrkenpolitik Matthias Corvinus, in ยซActa Historica Academiae

Scientiarum Hungaricaeยป 32/1, 1986, pp. 3-50.

ย - Salviani Massyliensis Episcopi De vero iudicio et providentia Dei, ad S. Salonium Episcopum Vienensem Libri VIII, cura Iohannis Alexandri Brassicani Iureconsulti editi, ac eruditis & cum primis utilibus Scholijs illustrati. Basileae, in Officina Frobeniana, 1530.

ย - Tristano Caterina, La biblioteca greca di Mattia Corvino, in J.-F. Maillard, I. Monok, D. Nebbiai (a cura di), Matthias Corvin, les bibliothรจques principiรจres et la genรจse de lโ€™ร‰tat moderne, Orszรกgos Szรฉchรฉnyi Kรถnyvtรกr, Budapest, 2009, pp. 227-230.

ย - Vari, Nel segno del Corvo. Libri e miniature della Biblioteca di Mattia Corvino re d'Ungheria (1443-1490), Volume realizzato su iniziativa del Ministero per i Beni e le Attivitร  Culturali, Il Bulino, Modena, 2002.

ย - Vespasiano da Bisticci, Vite di uomini illustri del secolo XV... stampate per la prima volta da Angelo Mai e nuovamente da Adolfo Bartoli, Barbera, Bianchi e Comp., Firenze, 1859.

bottom of page