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  • Writer's pictureKoinè Journal

9. ABOLIRE i finanziamenti pubblici a chi diffonde disinformazione sull'IVG


di Mattia Santarelli


Una corretta pubblicità e una seria informazione, come abbiamo in parte spiegato in alcuni dei punti e degli articoli precedenti di FREE, svolgono per noi un ruolo chiave nella lotta per assicurare il diritto ad un aborto libero, sicuro e consapevole.


Per questo motivo reputiamo inaccettabile la crescente diffusione di materiale pubblicitario portatore di disinformazione, contenuti stereotipati e sessisti, che nulla hanno a che vedere con la funzione educativa che la stessa pubblicità e gli stessi mezzi di comunicazione dovrebbero svolgere. Vicende come quelle avvenute lo scorso 8 marzo a RomaXVI sono la prova che esiste un intero sistema di associazioni antiabortiste che ogni giorno cerca di diffondere notizie false ed infondate, volte a far dilagare paura e disinformazione soprattutto tra i più inesperti, al fine di rafforzare le proprie posizioni e diminuire la consapevolezza autodeterminante delle stesse donne.


Proponiamo, in primo luogo, di regolamentare in maniera più specifica i contenuti pubblicitari vietati, inserendo un apposito articolo all'interno del "Regolamento per le affissioni" di ogni comune. Sulla scia dell'art.12-bis del Regolamento del Comune di Roma (al quale lo stesso comune ha fatto appello per disporre la romozione delle pubblicità sopracitate), proponiamo che siano aggiunti i seguenti punti ai regolamenti comunali che ne siano sprovvisti:


  1. Divieto di esposizione pubblicitaria il cui contenuto contenga stereotipi e disparità di genere, veicoli messaggi sessisti o violenti, rappresenti la mercificazione del corpo femminile, od offra notizie false, tendenziose o che siano comunque prive di un fondamento scientifico riconosciuto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.

  2. Divieto di esposizione pubblicitaria il cui contenuto sia lesivo del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, dell'appartenenza etnica, dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere, delle abilità fisiche e psichiche. Contestualmente, riteniamo opportuno che non siano più concessi finanziamenti pubblici a tutte quelle associazioni/soggetti che con il proprio operato contribuiscano a diffondere disinformazione e contenuti lesivi delle libertà individuali, secondo i criteri sopra enunciati.


È impensabile che si possa fare disinformazione, diffondendo fake news dannose e lesive, utilizzando addirittura fondi e spazi pubblici. Non è un qualcosa che ci possiamo più permettere, bisogna fermare questa deriva.


FREE è libertà. Libertà di scegliere.

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