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Alternative fur Deutschland: genesi di un estremismo

Updated: May 17, 2022


di Andrea Di Carlo.


Alternativa per la Germania ufficialmente indagata: perché è importante?

Il tribunale amministrativo di Colonia ha deciso che l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione (i servizi segreti interni) può adesso indagare approfonditamente le attività politiche di Alternativa per la Germania. Nata inizialmente come un partito euroscettico, la formazione ha finito per radicalizzarsi sempre di più a destra. Questa decisione, attesa dalla primavera del 2021, è di fondamentale importanza per capire sia l’estrema destra tedesca ma come ideologie neonaziste o para-naziste costituiscano in Germania una corrente carsica. In questo articolo cercherò di spiegare perché Alternativa della Germania è diventata tale, la ragioni per cui rappresenta un pericolo per la Germania e in che modo i fattori economici e la normalizzazione del partito nella dinamica parlamentare e locale hanno giocato un ruolo essenziale nell’aumento dei consensi nei confronti di un movimento estremista.


L’estrema destra in Germania tra il nazionalsocialismo e la contemporaneità

I fondamenti socioculturali

I fondamenti ideologici del Terzo Reich erano quelli della “Rivoluzione Conservatrice”, il movimento socioculturale che si opponeva alla Repubblica di Weimar. I tratti che accomunavano pensatori come Carl Schmitt o Oswald Spengler o scrittori come Ernst Jünger o Hugo von Hofmannstahl erano il rifiuto delle basi socioculturali della Repubblica di Weimar, un sentimento definito völkisch in quanto si basava sull’esaltazione del popolo tedesco e delle sue tradizioni (che sarebbe poi confluito nel tristemente noto Blut und Boden nazismo) e la nostalgia del Sacro Romano Impero (Woods 1996: 1, 2- 61-62). L’esaltazione parossistica di questi valori (soprattutto quella delle radici e delle origini incorrotte del popolo tedesco) avrebbe portato all’affermazione di Adolf Hitler e con tutte le conseguenze che purtroppo conosciamo.


L’estrema destra dopo il Terzo Reich

Dopo la fine del Terzo Reich, le gesta di Hitler e del suo apparato di potere non cessarono di attirare entusiastici sostenitori. Il gruppo che abbracciò anche con la violenza il retaggio ideologico nazista fu l’NSU (Nationalsozialistischer Untergrund, grosso modo traducibile in italiano come “nazionalsocialisti in esilio”). I membri dell’NSU erano Uwe Mundlos (che lavorava presso il colosso dell’ottica Zeiss) Uwe Böhnhardt (muratore) e Beate Zschäpe, abbandonata dalla madre e non riconosciuta dal padre. L’NSU salì agli onori della cronaca per una serie di omicidi, le cui vittime erano immigrati di origine turca (omicidi noti come “i delitti del kebab” per questo motivo). La motivazione dei crimini è riconducibile alle idee völkisch della Rivoluzione Conservatrice e, soprattutto nella retorica hitleriana. Nello svolgimento delle indagini, non si può non registrare le mancanze dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione. Alcuni fascicoli riconducibili ai crimini neonazisti erano stati distrutti e ciò aveva causato nel 2012 le dimissioni dell’allora direttore dell’agenzia, Heinz Fromm. Negli ultimi anni sono emersi diversi gruppi o partiti neonazisti, la cui componente völkisch è sempre più marcata. Tra questi si possono ricordare i gruppi dei Cittadini del Reich (Reichsbürger) e degli Autarchici (Selbstverwalter). Entrambi sono gruppi neonazisti che rifiutano l’autorità politica della Repubblica, che ritengono essere uno stato fantoccio (Quent e Schulz 2015).È in questo quadro sociopolitico complicato emerge Alternativa per la Germania, un partito nato per altri motivi ma che ha finito per radicalizzarsi a destra.


Alternativa per la Germania: ascesa e progressiva estremizzazione

Nascita del partito

L’organizzazione (inizialmente di natura socioeconomica) che avrebbe condotto alla nascita di Alternativa per la Germania muove i primi passi nel 2012. L’economista Bernd Lucke, il giurista Alexander Gauland e il giornalista Konrad Adam, preoccupati per la situazione economica dell’Unione Europea, decisero di costituirsi come un’alleanza elettorale. Tale alleanza fu certificata nel 2013 sancendo la nascita ufficiale del partito. Lucke, il primo segretario di Alternativa della Germania, era il portavoce di un conservatorismo fiscale e sociale senza strizzare gli occhi agli estremisti di destra.


Sempre più a destra

L’avversaria interna di Lucke era la donna d’affari Frauke Petry che, invece, iniziò a radicalizzare il partito. Petry ne diventò la segretaria, distinguendosi per affermazioni incendiarie riguardo al bando totale dell’Islam in Germania e invitando a sparare agli immigrati. Senza accorgersi di aver contribuito a un posizionamento sempre più a destra dello spettro politico, Petry si dimise, lasciando la segretaria ad Alice Weidel nel 2017. La leadership del partito è di fatto nelle mani di due estremisti di destra, Alice Weidel e Tino Chrupalla, coadiuvati dall’eminenza grigia della formazione di estrema destra, il professore liceale Björn Höcke, ritenuto da molti il nuovo Hitler.


Björn Höcke, il carismatico consigliere regionale della Turingia, non nasconde le sue idee antisemite. Più di una volta ha dichiarato pubblicamente di ritenere inutile e vergognosa la commemorazione della Shoah e altrettanto osceno sarebbe il monumento dei caduti della Shoah a Berlino. Animato da idee völkisch, egli vuole che la Germania ritorni alla sua grandezza e al suo grande passato, rafforzando i soliti tropi antisemiti delle élite e dei banchieri. Il partito ha saputo ben sfruttare la pandemia per diffondere teorie del complotto antisemitiche. Ed è a questo punto che l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione entra in scena. Dopo la gestione disastrosa di Hans-Georg Maaßen (che aveva aiutato la formazione di estrema destra a evitare qualsiasi controllo), il suo vice, Thomas Haldenwang, diventa direttore dell’agenzia nel 2018, promettendo di non fare sconti all’estremismo di destra. Non è un caso che uno dei primi atti della sua gestione sia quello di tenere sotto controllo il partito e di classificarne il suo organo di stampa, Compact, diretto da un sodale di Höcke, Jürgen Elsässer, come propaganda di estrema destra.


Tra 2021 e 2022: Alternativa per la Germania è ormai un partito di estrema destra

Tra il 2020 e il 2021, l’agenzia di sicurezza annuncia di avere sufficiente materiale da giustificare un’azione di sorveglianza permanente. L’anno scorso, le autorità hanno comunicato di voler classificare il partito come associazione di estrema destra e di iniziare tutte le indagini del caso. Il partito si è dunque rivolto alla magistratura chiedendo che l’indagine venga sospesa. Il tribunale di Colonia ne accoglie la richiesta, ritenendo che un controllo dei servizi segreti possa mettere Alternativa per la Germania in cattiva luce in vista delle elezioni. Lo stesso tribunale, tuttavia, ritiene necessario che l’ufficio federale prosegua le sue indagini invitandolo a circostanziare le accuse con ulteriori prove. Il direttore dell’agenzia, Thomas Haldenwang, ha accetto di buon grado la decisione e ha per questo ordinato ulteriori controlli. L’escalation criminale di origine neonazista (e riconducibile a Höcke) non ha fatto altro che aiutare le indagini dell’agenzia: estremisti di destra hanno attaccato il parlamento nell’estate 2020 (fosco presagio di quello che sarebbe accaduto nel gennaio 2021 a Washington), è stato ucciso un giovane benzinaio e gli estremisti hanno protestato (anche con toni accessi e violenti) contro le norme sanitarie federali per il contenimento della pandemia. Non c’è da meravigliarsi se, due mesi fa, Haldenwang si è detto pronto a consegnare al tribunale prove inequivocabili sulla radicalizzazione del partito e di alcuni dei suoi elementi. Con la sentenza, la giustizia civile ha preso l’unica decisione possibile e auspicabile, cioè permettere all’autorità di sicurezza di investigare il partito in quanto gruppo di estrema destra.


Non bisogna, tuttavia, stupirsi del sostegno del partito a livello sia regionale che nazionale. Alternativa per la Germania nasce innanzitutto come partito molto conservatore sul piano fiscale. A mio parere, Il fatto che il primo leader del partito fosse un economista conservatore è il segno che il partito aveva come obiettivo primario la difesa di una assai rigorosa disciplina di bilancio. Sono dell’opinione che il partito, di fatto sostenitore di politiche neoliberiste, è riuscito a mascherare scientemente, attraverso la sua retorica razzista e para-nazista, una visione economica non diversa da altri partiti estremisti in Europa. Da qua, a mio giudizio, è cominciato il sostegno ad AfD nell’ex Germania Est. Il crollo del Muro di Berlino e le condizioni precarie degli stati dell’ex DDR non hanno fatto altro che aumentarne il consenso. Alternativa per la Germania è diventata, molto rapidamente, il megafono delle rivendicazioni nell’est della Germania. La formazione politica ha infatti ottenuto (ahimè) molti voti i in stati come la Turingia e la Sassonia. Sono dell’opinione che il movimento ha ulteriormente aumentato i propri consensi a livello nazionale appropriandosi di un tema sensibile come l’immigrazione. Gli immigrati, nella propaganda del partito, sono diventati la causa dei mali della Germania, in quanto criminali e parassiti (si noti ancora l’enfasi sulla componente economica della retorica di Alternativa della Germania). L’economia, dal mio punto di vista, sembra essere il tema preferito del partito. Da un iniziale conservatorismo fiscale con l’acritica obbedienza al dogma neoliberale, il movimento è diventato un Giano bifronte. Da una parte esso si fa portavoce delle difficoltà sociali ed economiche dell’est della Germania; tuttavia, a livello nazionale, ha assunto toni sempre più estremisti e xenofobi. AfD è diventato il voto dell’accelerazionismo, gli atti politici volti a trasformare un sistema democratico in uno estremista, non diverso dagli assalitori del Campidoglio lo scorso anno. Sono stati infatti i fattori economici ad aver provocato l’opposizione del partito contro la chiusura di tutte le attività economiche a causa della pandemia. A mio giudizio le proteste contro la cosiddetta “dittatura sanitaria” non hanno fatto altro che dimostrare che l’estremismo e la xenofobia sono soltanto di natura economica. Sono dell’avviso che le posizioni estremiste del partito sono l’inevitabile conseguenza di un movimento che si fonda unicamente sull’interesse economico e che getta benzina sul fuoco per apparire il paladino dei poveri quando invece difende i guadagni dei ricchi. A mio parere, diventando il partito di riferimento dell’est della Germania, il movimento è riuscito a normalizzarsi. I toni xenofobi sono tollerati. Alternativa per la Germania, in questo, ha emulato la Le Pen e la sua “de-diabolizzazione”. Il partito, come RN di Le Pen, si è apparentemente normalizzato, apparentemente “de-diabolizzato” grazie alle critiche all’immigrazione, un tema vincente. In realtà questo processo, così come per la Le Pen, non è mai avvenuto e anzi il movimento si è ulteriormente radicalizzato.


È per questi motivi che la sentenza del tribunale non è un evento di poco conto perché (si spera) che possa rappresentare un nuovo inizio nella lotta contro l’estremismo in Germania e, più in generale, in Europa. I servizi segreti hanno riscattato la loro immagine: da potenziali complici di gruppi nazisti hanno inviato un segnale chiaro, cioè la lotta all’estrema destra sarà la priorità della gestione Haldenwang. Il fatto che un partito manifestamente estremista possa finalmente essere sotto indagine dovrebbe mandare un segnale inequivocabile anche in Italia: il governo non ha ancora provveduto a sciogliere Casa Pound e Forza Nuova nonostante siano in palese contrasto con le leggi Scelba e Mancino. La mia speranza è sia l’inizio di un rinnovato impegno nella lotta nei confronti dell’estremismo di destra e le sue moltre, troppe ramificazioni nazionali e internazionali.








Bibliografia

-Quent, Matthias, Schulz, Peter (2015) Rechtextremismus in lokalen Kontexten. Vier vergleichende Fallstudien. Wiesbaden: Springer VS (Edition Rechtsextremismus)

-Woods, Roger (1996) The Conservative Revolution in Weimar. New York: St. Martin’s Press.





Image Copyright: Jan-Philipp Strobel / dpa

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