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  • Writer's pictureKoinè Journal

Ancora tu, ma non dovevamo vederci più


di Luca Simone.


Ci era stato presentato come un governo nuovo che tagliava i ponti col passato, un governo innovatore che intendeva cambiare per davvero in meglio il Paese, come abbiamo fatto a ritrovarci di nuovo a Palazzo Chigi la sbiadita fotocopia di un nuovo governo Berlusconi? Non solo negli interpreti, per la stragrande maggioranza vecchi satrapi/e dei precedenti principati del Cavaliere, ma anche negli obiettivi e nel modo di fare. Come è stato possibile che la Meloni dopo tutta la fatica fatta per arrivare al governo, presentandosi come outsider (anche se fu ministra, ma lo condoniamo che tanto è una pratica gradita) si sia ritrovata ad essere la copia sbiadita dei vecchi governi di Destra che avevamo già visto all’opera? Probabilmente perché di meglio, questa classe dirigente non ha da offrire. Poi se c’è qualcuno che pensava davvero di cavare un ragno dal buco con la Santanchè, la Bernetti, Gasparri, Salvini e compagnia cantante, siete dei sognatori e avete il mio rispetto. Ma questa classe dirigente rende ancora più manifesto il fatto che il politico lo può fare davvero chiunque al giorno d’oggi, quasi che ci riusciva pure Di Maio.


Fatela lavorare, come si fa a giudicare un governo dopo solo due mesi dal suo insediamento, si tratta di pure illazioni”, si affrettano ad urlare i trombettieri amici dai giornali di area, ma se chi ben comincia è già a metà dell’opera possiamo facilmente prevedere quale sarà il cammino di questo neonato governo “rivoluzionario”. Ma andiamo con ordine. In queste ultime settimane il dibattito si è polarizzato su due questioni, ovvero il tetto minimo per i pagamenti con il POS, fissato a 60 euro e la riforma della Giustizia proposta dal Ministro Nordio. Bene, pur di non rispondere ai giornalisti che avrebbero incalzato su due misure altamente controverse, divisive, e fortemente osteggiate dagli stessi addetti ai lavori, la Meloni ha aperto una rubrica in cui si siede davanti al caminetto, e parla da sola di quello che il suo esecutivo sta facendo, facendosi le domande e dandosi anche le risposte. Lungi da me il paragonarla a Marzullo, di cui non voglio una querela, sembra di assistere alla triste parodia dei discorsi del Caminetto di Roosevelt. Il problema è che manca Roosevelt, e quello che il governo propone non mi pare sia paragonabile al New Deal, anzi… Una nota positiva va però segnalata: almeno l’unica fiamma presente nell’inquadratura è quella del caminetto e non quella tricolore, erede della tradizione neofascista missina. Salvata in corner. Chi sperava in una svolta seria, penso debba ricredersi, fino ad ora zero carbonella, anche perché l’ha finita tutta per accendere quel benedetto camino.


Il problema di questi discorsi è che non spiegano in maniera approfondita assolutamente nulla, e fanno passare una manovra a favore degli evasori fiscali (lo dicono la Banca d’Italia e i report delle Commissioni, non certo io) come un incentivo all’economia del Paese. Certamente è un incentivo all’economia, peccato che lo sia a quella parte sommersa che andrebbe combattuta. Del tetto al contante abbiamo già abbondantemente parlato e non serve spenderci ulteriori parole, perché anche le giustificazioni fornite per l’approvazione della manovra si commentano da sé. Anche se pure per giustificare questa, sono stati sciolti i falchi, tanto che si è criticata l’opposizione che fa tanto casino, e poi “non va mica a vedere se nei rave ci sono i POS”. Scacco matto, c’è poco da fare. Li avete votati voi.


Ma l’altro pilastro su cui si è concentrato il dibattito pubblico è quello della riforma della giustizia proposta da Nordio. Stando alle dichiarazioni del Ministro, l’intento sarebbe quello di semplificare i procedimenti e, tramite l’abolizione delle intercettazioni, si impedirebbe di utilizzare la vita personale delle persone per metterle alla gogna. A parte che nel 2022, senza le intercettazioni non si fa neppure partire un’indagine, a meno che non si vogliano arrestare due pusher, e forse manco in quel caso si riesce a fare qualcosa senza, ma poi ci dovrebbero far capire come intendono catturare i boss mafiosi, i corrotti e i corruttori, i truffatori, senza le intercettazioni. No perché mi pare che tornare alla lente di ingrandimento non sia una soluzione così geniale, ma magari sbaglio io eh Ministro Nordio. Tra l’altro lo scandalo che sta travolgendo gli eurodeputati PD, il Qatargate (su cui la Meloni si può sbizzarrire, il PD le ha dato l’arma per difendersi dallo scandalo Lobby Nera), mi pare che sia stato scoperto con le intercettazioni, anche perché forse a Bruxelles avrebbero notato di certo un tipo strano con l’impermeabile e la pipa che seguiva i sospettati. Come se non bastasse, mentre si discuteva del decreto rave, diventato ormai il ricettacolo di ogni boiata, si è inserito un piccolo emendamento alla manovra che assicurerebbe una sostanziale non punibilità per tutti quei reati amministrativi che prevedono pene fino a 4 anni. In poche parole, se viene registrata una tangente, sotto ai quattro anni al massimo si prendono i domiciliari. Mi sembra una strategia spazzacorrotti totalmente inattaccabile ed ineccepibile.


Sembra di essere tornati ai gloriosi giorni del governo "birbonico", quando il sovrano brianzolo modellava le leggi a suo piacimento, distribuendo impunità ai settori che più interessavano, e assicurando una gestione allegra dell’erario pubblico, chiudendo entrambi gli occhi sul problema dell’evasione fiscale. Già perché questo governo si sta muovendo esattamente in questa direzione. Ovviamente è scorretto dire che si favorisce o si invoglia all’evasione fiscale, ma tramite questi provvedimenti si instilla nel cittadino un messaggio sbagliato e assolutamente dannoso, perché rende “appetibili” certi reati. Siamo un Paese che della virtù morale non può fare certo un vanto, con quasi 11 milioni di evasori fiscali su 70 milioni di abitanti, con una normativa del genere, chiunque si chiederebbe “ma allora perché no? Perché non dovrei farlo?”. Questo è il grave problema. Ovviamente c’è evasione ed evasione, peccato che vengano trattate allo stesso modo. Ma dopotutto, per gente che viene dall’MSI penso sia facile fare di tutta l’erba un fascio.


Quindi mi dispiace, ma credo proprio che dopo appena due mesi possiamo già farci il film di questo governo, e purtroppo credo proprio che sarà un Horror. Bisogna solo vedere chi rimarrà vivo alla fine. Pensavamo di essercene liberati, lo pensavate tutti, ammettetelo, e invece no, l’eredità che lascerà darà forse ancora più problemi di quanti ne ha dati lui.

Ancora tu, ma non dovevamo vederci più, Silvio.


P.S. Piano con gli attacchi, del Qatargate non parliamo perché aspettiamo di capire come va la vicenda, ma lo faremo. Ma almeno una buona notizia c’è, Adani non commenterà la finale dei mondiali. Gracias Barba.




Image Copyright: Il Foglio

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