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Writer's pictureKoinè Journal

Basta Cospito.


di Luca Simone.


Siamo nella fatidica settimana di Sanremo, quindi già provare a parlare di temi seri è un esercizio di sadomasochismo non da poco, ma il mondo non si è affatto fermato, e come se non bastassero gli eventi ridicoli dell’Ariston a distrarre l’opinione pubblica, ci pensa il caso Cospito. Secondo me è ora di finirla di parlarne, per quanto mi risulti difficile dirlo, è la cosa giusta da fare. Ma andiamo con ordine.


Giorgia Meloni ha dimostrato in questi mesi di essere una politica con la P maiuscola, a differenza della marmaglia che la circonda, alleata e d’ ”opposizione”, perché ha scientemente deciso di non prendere una posizione netta su nessuno dei temi più divisivi, da Cospito alla Giustizia, passando per le accise, ma limitandosi a mandare avanti i suoi giannizzeri. Ad oggi la Premier non ha concesso neppure una sola intervista a giornali non appartenenti alla sua area politica, non è intervenuta in nessun talk show, (fatta eccezione per la telefonata-monologo dalla Palombelli, che ha pensato bene di non fare domande, grande Barbarella) e si è limitata a scrivere una lettera al Corriere della Sera per difendere i suoi due cuccioli dopo la marachella, ovviamente senza dare la possibilità di farsi fare delle domande. Il sacrificio politico di gente come Donzelli e Delmastro, se da un lato deve essere criticato, dall’altro deve essere ammirato; trovatemeli voi negli altri partiti due deputati che decidono di mettere a rischio la loro carriera politica (e anche la loro fedina penale) pur di trovare una battaglia che possa monopolizzare l’attenzione per far passare in sordina gli altri disastri che bollono in pentola. Sì, perché mentre tutta Italia parlava di Cospito, della visita di Serracchiani and Co., si discuteva dell’autonomia differenziata delle regioni, l’ennesimo schiaffo all’unità del Paese, e proprio nella giornata di ieri si apriva una nuova crisi diplomatica con la Francia grazie alle uscite di Meloni e Tajani. La prima ha infatti criticato Macron per aver invitato Zelensky a Parigi, accusandolo di mettere a rischio “l’unità europea”, francamente non ho capito come ma sicuramente la Wonder Woman della Garbatella ha una risposta credibile che farà recapitare a Paolo Del Debbio che ce la leggerà a reti unificate; il Ministro degli Esteri, invece, ha candidamente annunciato che l’Italia non ha intenzione di allinearsi a Francia e Germania nell’invio di armi pesanti all’esercito ucraino. Non è questa la sede per parlare del peso di queste due dichiarazioni, ma entrambe meriterebbero di certo più spazio di quello che gli è stato riservato. Sono due notizie mica da ridere, ma se aprite un giornale oggi in prima pagina trovate ancora sto benedetto Cospito. Per di più dopo che Nordio ha deciso di non revocargli il 41 Bis, a mio avviso una barbarie inutile, ma tipica di un governo di Destra che risponde ad un elettorato vampiresco.


Ovviamente il carcere duro è un tema importante, ovviamente la vicenda dello sciopero della fame di Cospito che rischia la vita è una vicenda grave e delicata, e ovviamente urge al più presto una revisione seria del carcere ostativo e del 41 Bis, (ma non la sua abolizione) però non può essere questo l’unico dibattito che occupa l’opinione pubblica per settimane. Non si può tornare a parlare di “pericolo anarchico” come se fossimo negli anni Settanta, eppure è ciò che stiamo facendo. Ormai ci siamo abituati, per demeriti della nostra informazione, ad affrontare un tema alla volta, come se il nostro cervello non fosse in grado di poter pensare a due cose contemporaneamente. È sbagliato. Monopolizzare il discorso politico è esattamente ciò che intende fare la Meloni, e lo sta facendo, portando a spasso l’accozzaglia di partiti che si definisce in maniera fin troppo benevola “opposizione”. Per questo la cara Giorgia, mi duole dirlo, è una politica di gran lunga più preparata, pericolosa e intelligente di chi l’ha recentemente preceduta, ovvero quel Matteo Salvini ormai macchietta di sé stesso, buono solo come base per meme. Si tratta di una notizia preoccupante, perché nessuno credeva che la Premier sarebbe stata così capace di tenere le redini di una coalizione riottosa e di mettere ripetutamente nell’angolo gli avversari, dimostrando una intelligenza politica non da poco.


Chi invece di intelligenza politica non ne ha, e mi dispiace dirlo perché sono uno di loro, sono gli studenti e le sigle studentesche che hanno deciso di occupare le università la scorsa settimana, in particolare la Sapienza, in nome di Cospito. Una mossa che denota non solo stupidità politica, ma anche concettuale, perché va bene portare avanti la revisione del 41 Bis, va bene parlare di ergastolo ostativo invocando una riforma seria, ma non va certo bene farlo portando la bandiera di Alfredo Cospito, un signore che si è dichiarato portavoce di mafiosi stragisti ed è esso stesso un autore di una tentata strage. Il tutto mentre da Destra cercano disperatamente di mettere benzina sul fuoco rievocando il vecchio spauracchio dei “compagni che sbagliano”, alludendo ad una sorta di solidarietà tra sinistra e terrorismo, solidarietà di cui, se qualcuno ha goduto, sono invece stati i terroristi fascisti, se proprio vogliamo mettere i puntini sulle i. Va bene manifestare, ma serve anche saperlo fare.


Detto ciò, la Sinistra è in ottime mani, quelle dei Ferragnez, quindi cara Giorgia “Pensati Libera”.




Image Copyright: Avvenire

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