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  • Writer's pictureKoinè Journal

Eppur si muove


di Luca Simone.


Questo giornale, e in particolare chi vi scrive, non è mai stato avaro di critiche nei confronti di Elly Schlein, attaccandola quando tutti i vari trombettieri provavano a difendere i suoi scivoloni indifendibili e la sua totale mancanza di expertise nella gestione di un partito complicato (eufemisticamente parlando) come il PD. Ma stavolta ne ha fatta una giusta, e ci vogliamo sinceramente augurare che possa continuare su questa strada, sperando che possa essersi verificata la proverbiale folgorazione sulla via di Damasco che finalmente possa imprimere la svolta che ci era stata promessa durante la campagna per le primarie. Nei fatti la svolta, lo sappiamo, non avverrà mai (almeno finchè occuperanno i propri posti di potere i vari Boccia, Franceschini e signora, Orlando e chi più ne ha più ne metta), ma quantomeno una svoltina siamo autorizzati ad aspettarcela. Dopotutto non doveva essere la segretaria della guerriglia nella giungla contro i vecchi cacicchi? Sulla carta sì, nei fatti fino ad ora è stata la segretaria dell’assenza.


Domenica però è stato dato un primo segnale di vita. La Schlein infatti ha deciso di partecipare alla “manifestazione del passamontagna”, dove un ormai bollito Grillo ha dimostrato di saper fare solo danni al povero Conte. Un grandissimo segnale dato dalla segretaria Dem al mondo politico, ma in particolare al suo stesso partito. La strada tracciata vede la costruzione di un campo largo necessario a battere la destra della Meloni. Sarà un campo largo di convenienza? Sì. Ci saranno presupposti ideali per sviluppare simpatie? Assolutamente no. Nonostante questo è l’unica strada possibile per cercare di tamponare l’avanzata di una destra che gioca sulle divisioni, e che presto dovrà fare i conti con la situazione politico-economica che sta creando e con il “logoramento da governo”. È inutile fossilizzarsi sulle differenze esistenti tra PD e M5S, visto che è ormai evidente siano assolutamente incolmabili. Le rispettive classi dirigenti si odiano, ma secondo voi quelle della Lega e di Fratelli d’Italia vanno d’amore e d’accordo? Non direi proprio. Non è sull’amore fraterno che si basa il gioco politico, facessero presto a capirlo gli elettori del PD e più in generale di sinistra, contraddistinti dalla solita spocchia che storicamente ha fatto solo danni. La politica è fatta di alleanze, ancor di più se ci troviamo a dover votare con una legge elettorale come il Rosatellum, che premia proprio chi decide di non correre da solo, un errore commesso il 25 settembre, e che ci ha costretto a dover assistere allo spettacolo osceno che è questo governo.


Quindi che dire, brava (stavolta) Elly Schlein, mi auguro che il percorso possa continuare spedito, anche perché l’apertura ai Pentastellati offre anche un’altra grandissima occasione, ovvero quella di aprire a sinistra. L’avvicinamento a Conte infatti mette sempre più nell’angolo le spaventate pattuglie renziane che ancora popolano gli androni di Via del Nazareno, indecise sul proprio futuro. Se prima della morte di Berlusconi erano sicure di avere un paracadute nel fantomatico Terzo Polo, con la dipartita del Cavaliere sappiamo benissimo che spazio ha intenzione di occupare Renzi. Ci sarà da fare un triplo salto carpiato che rischia di lasciare molti con il cerino in mano. La Schlein quindi li tiene in ostaggio, perché o fanno come dice lei, o quella è la porta, e non c’è più nessuno ad accoglierli a braccia aperte (per ora). Gli spazi di manovra liberati, possono essere tutti occupati da qualcuno che qualche mezza idea di sinistra la ha davvero, e non dai liberali che poco hanno a che fare con il partito che fu di Berlinguer. E magari che il PD è erede del PCI ricordiamocelo ogni tanto. Staremo a vedere, fatto sta che per stavolta la segretaria Dem ha battuto un colpo, speriamo continui così, altrimenti rimarrà solo un grande bluff.


Dall’altro lato della barricata la morte di Berlusconi sembra aver lasciato degli strascichi. A dispetto delle dichiarazioni continue di unità fatte da Tajani & Co, i piccoli ras che un tempo rispondevano tutti al padrone di Arcore, ora puntano a ritagliarsi uno spazio di autonomia che, però, appare assai limitato all’interno di un partito che ormai non ha più neppure un elettorato. Se per Berlusconi infatti qualche fedelissimo poteva ancora smuoversi, grazie a quel sentimento amarcord che faceva risuonare nelle orecchie la barzelletta della mela che sa di culo, voglio proprio vedere chi mai si alzerà dal divano per andare a votare Antonio Tajani, Licia Ronzulli o Claudio Lotito. Tutta materia di studio per Giorgia Meloni, che deve guardarsi bene da queste lotte di potere, che possono danneggiare anche il suo governo, proprio come è successo mercoledì al Senato, dove lo scontro tra Lotito e Tajani ha paralizzato il governo sul decreto Lavoro. Non è però la sola gatta da pelare in casa Meloni, visto anche il polverone suscitato dall’inchiesta di report sulla Ministra Santanchè, che parrebbe non aver pagato i propri fornitori quando rivestiva ruoli dirigenziali in alcune aziende. Ovviamente crediamo fermamente nell’innocenza della Santanchè, ci mancherebbe altro, qui non siamo mica dei giustizialisti (forse). Ma qualora le accuse risultassero provate, finalmente ci libereremo di lei (politicamente parlando, ovviamente)? Ci sappia dire Presidente Meloni, se non in un’intervista o in un’ospitata, almeno in uno di quei video da boomer che tanto le piace fare. Grazie.


Un pensiero conclusivo ci tengo a dedicarlo a Frederick Akwasi Adofo, ammazzato a sassate da due sedicenni a Pomigliano d’Arco. Mentre la stampa si destreggia tra i miliardari dispersi durante una gita da centinaia di migliaia di dollari per vedere il relitto del Titanic, e la vicenda di Maria Sofia Federico, eletta a nuova paladina anticapitalista del femminismo, questo signore veniva massacrato da due prodotti (o meglio sottoprodotti) di questa società. E mi pare di non aver visto la giusta copertura mediatica. Ma magari sbaglio io. Prima di attaccare sulla Federico, ci tengo a dire che per me può e deve ovviamente fare quello che le pare, ma la smettesse di ammorbarci con la retorica da quattro soldi in cui dichiara di combattere il capitale guadagnando proprio grazie al capitalismo vendendo porzioni del proprio corpo su un’applicazione, mentre voi, ingenui, la difendete. Vi ringrazio.






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