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  • Writer's pictureKoinè Journal

Sappiamo già come andrà Presidente/a Meloni.


di Luca Simone.


Se il vecchio detto “chi ben comincia, è già a metà dell’opera” ha un fondo di verità, beh possiamo già abbondantemente prevedere come finirà questo nuovo, nuovissimo, ma forse anche vecchissimo, governo Meloni I. La/Il/Lo nuova/o presidente/a si è ormai insediata a Palazzo Chigi da due settimane, e sulla sua scrivania erano già stipati alcuni dossier importantissimi, da analizzare e portare a termine il prima possibile, per la stabilità del Paese. Il caldo anomalo di questi giorni non impedirà infatti l’arrivo di bollette astronomiche per questo inverno, l’inflazione non si è affatto fermata per farsi una passeggiata al mare, la crisi di approvvigionamento energetico non è certo andata in gita fuori porta, e la Russia (che in gita fuori porta invece ci è andata) non è certo scesa a più miti consigli. Roba forte, roba grossa direte voi, non vediamo l’ora di vedere come questo dream team assemblato dalla Margaret Thatcher (che Dio l’abbia in gloria, più o meno) del Terzo Millennio si muoverà.


Spoiler: non si è mosso. A partire proprio dalla Meloni, che si è letteralmente trasformata in una sorta di Pizia, che parla per vaticini una volta a settimana. Ben conscia che se anche solo accennasse alla dichiarazione sbagliata, farebbe verosimilmente la fine della sua collega inglese Liz Truss, il Primo Ministro inglese più ridicolo della secolare storia d’Albione. Potrebbe apparire una furbata, profilo basso, sguardo evasivo, dichiarazioni abbottonate, ma a mio avviso è l’ennesimo segnale di debolezza di una donna che se la sta facendo letteralmente nelle braghe, perché si trova ad affrontare una situazione tragica, da cui deve uscire con l’aiuto della squadra di governo più povera e inadeguata degli ultimi decenni (che pure ne avevano vista passare di acqua sotto ai ponti…). Comoda l’opposizione eh Meloni?


Il nuovo esecutivo però, non è stato fermo proprio su tutto tutto. Ha deciso saggiamente di fermarsi solo sulle cose importanti e fondamentali, mentre ha deciso di dimostrare una vivacità straripante per tutti quei temi di cui francamente non frega nulla a nessuno, me in primis. A partire proprio dalla denominazione ufficiale del nuovo Primo Ministro. La Meloni si è infatti preoccupata di inviare una circolare che imponeva a tutti di rivolgersi a lei con il titolo di “Il Presidente”. Basta “Presidenta” “Presidentessa”, basta. Il Presidente Meloni. Mossa astuta, perché lanciava un osso alle opposizioni, che come al solito non si sono fatte certo scappare l’occasione per scagliarsi in una polemica inutile. E chi altri poteva portare il gonfalone in battaglia se non Debora Serracchiani, sempre in prima linea in queste sacre crociate. Subdola la Meloni, allocca la Serracchiani. Niente di nuovo. Subito dopo, sgonfiata questa crisi che minacciava di irritare le borse, ci si è gettati sul tetto al contante. Classica manovra della Destra populista che, in fin dei conti, va ad aiutare l’evasione fiscale, anche qui niente di nuovo sotto al sole. Poca carne al fuoco. Vecchiume ideologico, e proposta giusto per dire “beh qualcosa abbiamo fatto eh”. Ma l’apoteosi arriva con la questione dei rave.


A quanto pare, un rave party organizzato vicino Modena ha fatto scattare l’allarme. Siamo in DEFCON1, il Consiglio di Sicurezza Atlantico è stato già allertato. È necessario mettere fine a questa piaga dei rave, che notoriamente devasta la nostra Patria, mettendo a rischio la tenuta stessa della Nazione. Quante fregnacce eh? Beh mai quanto quelle scritte nella proposta di legge presentata per proibire e punire i rave. Polemica sterile, inutile, insignificante, che però ci porteremo per qualche altra settimana, in modo da coprire per bene l’arrivo del freddo e l’accensione dei termosifoni, preludio all’arrivo nei prossimi mesi di bollette multimilionarie.


Come al solito la Meloni in tutto questo è aiutata da un’opposizione scialba e ridicola, che scende in campo esattamente dove vuole lei, sulle battaglie che inizia lei, senza neppure porsi la domanda: “ma non staremo a fa na’cazzata?”. E invece tra tetto al contante, transessualità linguistica e lotta ai rave, Il/La/Lo Presidente/a è riuscita a rimescolare le carte, mascherando la sua assoluta immobilità sui temi che veramente decideranno il futuro del Paese. Ottima strategia, ma mi domando, durerà? Quanto ci metteranno gli elettori a capire che non si sta facendo assolutamente nulla per affrontare le situazioni più delicate, e invece si scherza su articoli e rave party? Io onestamente una risposta non la ho. L’Italia mi ha stupito già troppe volte.


Ovviamente in negativo.






Image Copyright: TgCom24



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