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Verso il voto: Proposte impossibili o vecchie di trent'anni - Il programma del CDX "unito"

Updated: Sep 29, 2022


di Valentina Ricci


Dopo il primo appuntamento de “L’Editoriale” dedicato alla campagna elettorale per le elezioni del 25 settembre incentrato sul ricchissimo ed entusiasmante ventaglio di proposte della coalizione del CSX, eccoci con la seconda puntata di questa breve rassegna. Oggi vi parleremo della campagna elettorale della coalizione di CDX, quella che vede schierati in campo Meloni, Salvini e Berlusconi e che, ahinoi, è data per vincitrice.


Partiamo dai meriti: hanno stilato un programma (qui il link), in cui tutte le promesse della coalizione sono organizzate in 15 punti, sono stati i primi a pubblicarlo e fin da subito hanno puntato sull’immagine di una destra unita. I problemi arrivano addentrandosi nel merito delle questioni: ecco che si inizia a collezionare un lungo elenco di proposte insostenibili e di dichiarazioni offensive, tanto da far sentire la mancanza del silenzio della sinistra.

Da una parte abbiamo Matteo Salvini che per questa campagna elettorale ha deciso di importunare un po’ meno i migranti (anche se un paio di visite a Lampedusa se le è concesse) e di far venire qualche mal di pancia agli economisti: da circa un mese fa promesse irrealizzabili su scostamenti di bilancio da 30 mld di euro, flat tax al 15% o Quote 41 che non rendono conto all’elettore di quali coperture finanziarie usare per garantire tali misure. Però, se la memoria non mi inganna, dovrebbe già avere un fondo cassa di 49 mln.


Dall’altra parte della coalizione abbiamo Giorgia Meloni, che ha deciso di fare attenzione ai portafogli degli italiani, ma non alla loro dignità come persone. Sì, mi riferisco alla condivisione sulle sue pagine social del video dello stupro di Piacenza; un gesto che di solidale con la vittima non ha niente, e che all’interno di una comunità civile (come ci piace definirci) sarebbe bastato da solo a far crollare FdI nei sondaggi. Insieme a questa succulenta occasione per proporre il leitmotiv della caccia all’immigrato-che-violenta-le-nostre-donne, Meloni ha voluto strafare e ha aggiunto un altro punto alle sue dichiarazioni: l’implementazione dell’attività sportiva per correggere le “devianze (anche conosciute come malattie o dipendenze), che trascinano i giovani su strade sbagliate. Insomma, slogan e proposte che renderebbero fiero il suo maestro Almirante.

Al di là delle convergenze di idee su alcuni punti (per esempio sulla transizione ecologica e sull’indipendenza energetica dalla Russia), i due leader hanno già iniziato a litigare sul sostegno all’Ucraina e sulle sanzioni, cosa che non fa ben sperare in una pacifica convivenza a partire dal 26 settembre.


E Silvio? In questo gomitolo difficile da districare lui sarà sicuramente l’ago della bilancia, unica cosa che gli è rimasta da fare dopo aver rispolverato promesse elettorali vecchie di decenni, come il chimerico progetto del ponte sullo stretto di Messina. Anche lui, come i suoi due colleghi, si è fatto sfuggire l’occasione per fare bella figura rimanendo in silenzio, e si è sobbarcato l’onere della “quota giovani” sbarcando su TikTok. Per fortuna ci ha pensato Silvio a trovare il modo per rivolgersi agli under 30, perché nel documento del programma elettorale le proposte a loro dedicate sono per lo più rifilate nel cono d’ombra delle ultime due pagine. Sarà stata sicuramente una svista.




Image Copyright: Skytg24

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